3 agosto 2009

Arca di poca salvezza


Galleggiare in acque lunatiche
senza mai ormeggiare in porto alcuno.
Affondare il viso nelle
Viscere più profonde dell’essere.
Vivere in Astinenza di qualcosa.
Irrequietezza acida, felicità ingannevole,
vuota tristezza…
Con quante cose non riuscirò a confrontarmi?
A cosa posso appigliare le mie deboli dita
se non riesco ad ormeggiare in porto alcuno?
L’ancora è troppo pesante,
le mie forze irraggiungibili,
i miei pensieri smoderatamente veloci…
Quest’acqua maledetta fa soffrire e
Sento di doverla debellare
dalla mia mente ma
come vivere senza?
Non saprei chi sono e ogni emozione
mi sembrerebbe insipida rispetto
ciò a cui mi è stato dato l’onore d’assistere.
Quest’acqua maledetta, ormai
È diventata il mio sangue e
Io me ne abbevero ingorda;
assetata ora di vita, ora di calma,
ora di solitudine, ora di esaltazione.
Confesso il desiderio represso
di affogarvi e di lasciare quest’arca,
di poca salvezza.
Ma una piccola speranza
Mi rimane ancora:
un piccolo porto dove potrei incastrarmi,
salvandomi.
Toccando terra, la realtà.

Sofia
27/7/2009

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