31 luglio 2009

The million dollar hotel (2000)

Cast: Jeremy Davies, Milla Jovovich, Mel Gibson, Jimmy Smits, Peter Stormare, Bud Cort, Amanda Plummer, Gloria Stuart, Tom Bower, Donal Logue

Los Angeles, anno 2001. Durante il giorno uomini d'affari, avvocati, manager entrano ed escono da uffici e palazzi in una frenetica corsa contro il tempo e verso il successo. Quando cala la sera, scompaiono per lasciare il posto al popolo dei derelitti. Protettori, prostitute, ladri, falliti di ogni genere trovano rifugio al Million Dollar Hotel, a sua volta edificio vecchio, fatiscente destinato a scomparire. Tra i tanti ospiti c'è Tom Tom, un ragazzo disadattato con l'animo di un bambino. Nella sua ingenuità, Tom Tom ritiene giusto dedicare la giornata a quelli più bisognosi di lui. Mentre passa da un compito all'altro, Tom Tom si innamora di Eloise, ragazza bella dallo sguardo triste, segnata da una vita difficile. Tom Tom la avvicina con discrezione, le parla, cerca di comunicare con lei. Succede poi che, una notte, Izzy, un tossico, muore cadendo dal tetto. Si tratta di incidente, o è stato spinto? Quando si scopre che Izzy era figlio di un magnate dei media, la notizia della sua morte si diffonde e obbliga la polizia ad intervenire. All'hotel arriva il detective Skinner, un duro agente dell'FBI, che subito comincia ad osservare e ad interrogare. Con le telecamere della televisione sempre presenti, tutti gli ospiti dell'albergo sono sospettati e cercano di organizzare una difesa. Tom Tom protegge Eloise, che ama molto la lettura ma ha difficoltà a trovare libri nuovi. Skinner procede all'arresto del maggior indiziato, Geronimo, un hippie con la nostalgia degli anni '70. Ma non è lui il vero colpevole. Quando sente dentro di se il rimorso, Tom Tom fa venire la macchina da presa e confessa di essere stato lui a spingere Izzy giù dal tetto. Poi aggiunge che quella che si vede in tv non è la verità. Quindi a sua volta si mette a correre libero sul tetto del Million Dollar Hotel.

Session 9 (2001)

di Brad Anderson

Cast: David Caruso, Stephen Gevedon, Paul Guilfoyle, Josh Lucas, Peter Mullan, Brendan Sexton

Gordon Fleming per risollevare le sorti della ditta di bonifica di cui è socio, ottiene l'appalto per lo smantellamento dell'amianto in un vecchio manicomio abbandonato dal 1985. Fleming con altri quattro operai, si addentrano nell'inquietante manicomio, che è ancora rifugio di vagabondi ed ex pazienti. Tra i bui e terrificanti corridoi i cinque trovano sedie a rotelle e vecchie registrazioni di pazienti, ritrovandosi a fare i conti con le loro paure più profonde, mentre qualcosa all'interno dell'istituto sembra rivivere ancora.

Gothika (1994)

di Mathieu Kassovitz

Cast: Halle Berry, Robert Downey jr., Bernard Hill, Penélope Cruz, Dorian Harewood, Bronwen Mantel, Kathleen Mackey, Matthew g. Taylor

Miranda Grey (Halle Berry) è una brillante psichiatra nell'istituto gestito dal marito Douglas Grey (Charles S. Dutton), un uomo molto più anziano di lei. Una sera di pioggia, tornando a casa, Miranda trova in mezzo alla strada una ragazza bionda (Kathleen Mackey), visibilmente sconvolta e seminuda. La dottoressa scende dall'auto per soccorrerla, ma non appena la tocca, la ragazza prende fuoco. Miranda si risveglia alcuni giorni dopo in una delle celle dell'ospedale in cui lavora, accusata dell'efferato omicidio del marito.
Sull'orlo della pazzia e assolutamente immemore di quello che è accaduto, Miranda chiede invano l'aiuto dell'amico e collega, il dott. Pete Graham (Robert Downey Jr.), mentre scopre che le accuse di violenza che venivano mosse da Chloe (Penélope Cruz), una delle sue pazienti, verso le guardie erano assolutamente vere. Ma ciò che rende a Miranda la reclusione ancora più complicata, sono le continue e violente visite della ragazza fantasma, che continua a lasciarle il messaggio Not Alone (Non sola). È proprio grazie all'aiuto dello spirito della ragazza, che si rivelerà essere Rachel Parsons, una giovane data per dispersa tempo prima, che Miranda riuscirà a fuggire dall'istituto.
Tornata alla propria abitazione, nonché luogo dell'omicidio di Douglas, Miranda recupera i ricordi di ciò che è accaduto. È stata effettivamente lei a uccidere il marito, ma mossa dallo spirito di Rachel, evidentemente in cerca di vendetta sull'uomo. Sempre grazie allo spirito di Rachel, Miranda risale a un capanno che aveva Douglas poco distante. Qui Miranda fa una orribile scoperta. Il marito rapiva le ragazze, le torturava e le uccideva, e filmava il tutto su nastro.

Will Hunting - genio ribelle (1994)

di Gus Van Sant

Cast: Robin Williams, Matt Damon, Ben Affleck, Stellan Skarsgård, Minnie Driver, John Mighton, Francesco Clemente, Cole Hauser, Rachel Majowski

In un quartiere povero di Boston, Will Hunting (Matt Damon), vent'anni, vive in modo precario e scombinato insieme ad alcuni amici teppisti, tra i quali spicca il suo migliore amico Chuckie (Ben Affleck), e guadagna qualcosa pulendo i pavimenti nel dipartimento di matematica del famoso Massachusetts Institute of Technology (MIT). La sera esce e si svaga bevendo litri di birra insieme ai suoi compagni e spesso è protagonista di molte risse da strada; inoltre ha molti problemi a relazionarsi con le altre persone e tranne il ristretto gruppo di amici con cui esce non conosce nessun altro.
Nel tempo libero però questo giovane legge moltissimi libri, di ogni genere, e possiede una cultura paragonabile a quella di un plurilaureato con decenni di insegnamento sulle spalle, inoltre le sue capacità si rivelano in campi completamente diversi tra loro (storia, matematica, filosofia, letteratura, ecc.).
Un giorno, lavando i pavimenti dell'istituto, trova un problema molto difficile su una lavagna in un corridoio: questo esercizio è stato messo dal professor Gerald Lambeau (Stellan Skarsgård), docente di matematica, come sfida per tutti i suoi studenti. Molti ragazzi provano a risolverlo ma nessuno ci riesce. Will osserva quel problema mentre pulisce i pavimenti e arrivato a casa dopo una serata con i suoi amici lo studia e lo risolve. Il giorno successivo arriva presto all'istituto per il suo lavoro e mentre pulisce quel corridoio completa l'esercizio sulla lavagna.
La notizia che qualcuno ha risolto l'esercizio fa il giro della facoltà in un batter d'occhio e alla lezione successiva del professor Lambeau è presente tantissima gente che vuole sapere chi è il genio misterioso che ha risolto il problema. Lambeau dice di non saperlo e lo invita a mostrarsi al pubblico e a riscuotere la meritata gloria, ma nessuno si fa avanti: Lambeau decide di mettere alla prova questa persona con un nuovo esercizio molto più complesso del precedente.
Mentre è impegnato a scrivere la soluzione, Will viene scoperto dal professor Lambeau e da un suo assistente, inizialmente i due pensano che il bidello stesse solo imbrattando le lavagne e lo sgridano, lui scappa via mandando a quel paese i due che non riescono nemmeno a vederlo in faccia, poi l'assistente scopre che il ragazzo non stava imbrattando la lavagna ma ha risolto il problema.
Nel frattempo Will conosce Skylar (Minnie Driver), una ragazza studente in quell'istituto, ma viene arrestato per una rissa di strada, Lambeau lo va a trovare e gli dice che gli può procurare la libertà, però dovrà frequentare lezioni di matematica e dovrà vedere settimanalmente uno psicologo.
Dopo aver preso in giro e messo in fuga molti psicologi Will incontra il dottor Sean McGuire (Robin Williams), con cui dopo un inizio titubante instaura un bel rapporto e gli starà vicino nei momenti difficili, infatti per Will i problemi derivanti dal suo genio sono maggiori dei benefici, infatti Lambeau gli procura costantemente colloqui per posti di lavoro che lui costantemente rifiuta (in uno di questi manda addirittura Chuckie al suo posto), e questo accende l'ira di Lambeau a cui si aggiunge l'invidia quando si rende conto che Will fa progressi incredibili e che lo ha già ampiamente superato.
Anche la sua ragazza, pur essendo profondamente innamorata di lui fa fatica ad accettare che lei è costretta a studiare per ore per ottenere scarsi risultati mentre lui in poco tempo è capace di fare meglio (emblematico è l'esempio in cui lui le propone un appuntamento, lei dice che non può perché da giorni cerca di risolvere un complesso problema di chimica e il termine di consegna si avvicina pericolosamente, allora lui va da solo in un bar e torna da lei dopo pochi minuti più tardi con un tovagliolo con su scritta la soluzione del problema), inoltre anche lui nutre seri dubbi sulla loro relazione, a causa del suo carattere scontroso e della sua incapacità di aprirsi agli altri.
Grazie all'aiuto di Sean, Will capirà che non deve sprecare l'occasione con Skylar e che non è obbligato a fare i lavori che Lambeau gli propone (ha una tale apertura culturale che può fare qualunque cosa).

La voce del silenzio (1992)

di Michael Lessac

Cast: Kathleen Turner, Tommy lee Jones, Asha Menina, Shiloh Strong, Esther Rolle, Michael Horse, Park Overall, Jacqueline Cassel, Joaquin Martinez, Anne Pitoniak

La piccola Sally Matthews di appena cinque anni - rimasta psicologicamente scossa in maniera traumatica dalla morte del padre, precipitato da un'impalcatura mentre con la moglie attendeva al restauro di antiche rovine Maya - soffre di una grave forma di autismo. Non parla, non comunica, non risponde e rimane a tratti assorta in una specie di sonnambulismo pericoloso, che la porta ad arrampicarsi sugli alberi e a camminare sui tetti e lungo le grondaie in terrificanti prove di equilibrio. Tuttavia la madre, Ruth, è estremamente riluttante a riconoscere le anomalie della bimba e ad affidarla alle cure di uno psichiatra. Ma quando a scuola Sally, salita su un albero causa involontariamente una ferita a un coetaneo che cercava di seguirla, il preside convoca Jacob T. Beerlander, uno specialista di psichiatria infantile, per risolvere il problema. La madre è infuriata per quell'intrusione di estranei nella vita della bambina, che lei continua a ritenere "normale" e solo bisognosa di quella più assidua presenza e attenzione che la sua professione di restauratrice non le consente.

La casa dei matti (2003)

di Andrej Konchalovsky

Cast: Julia Vysotsky, Evgenij Mironov, Sultan Islamov, Bryan Adams, Stanislav Varkki, Anatolij Adoskin, Elena Fomina, Vladimir Fedorov, Georgy Ovakimyan, Marina Politseimako

Nel 1996, durante la prima guerra in Cecenia, un fatiscente ospedale psichiatrico si ritrova prossimo alla frontiera bellica. Janna (Julia Vysotsky)e gli altri pazienti vivono ignari degli eventi esterni, ma sono sconcertati quando il treno che ogni sera li divertiva tanto non passa più. Una mattina lo staff medico scompare nel nulla. Si scatena il finimondo: qualcuno decide di fuggire, ma l'eco dei vicini bombardamenti li fa tornare di corsa a quella che considerano come la loro casa. Janna si rifugia in un mondo onirico, armata della sua fisarmonica e della passione per il suo idolo pop, Bryan Adams. Quando un gruppo di soldati si installa nell'ospedale, Janna si innamora di uno di loro: ma ha paura di sposarlo perché convinta che cedendo alle lusinghe del nuovo amore spezzerebbe il cuore di Bryan Adams. Quando le truppe russe portano la guerra fin dentro l'istituto, tutto ciò che Janna può fare è suonare la fisarmonica e pregare che la pace ritorni.

Fight club (1999)

di David Fincher

Cast: Edward Norton, Brad Pitt, Zach Grenier, David Andrews, Ezra Buzzington, Christina Cabot, Tim De zarn, Jared Leto

Edward Norton interpreta un giovane yuppie, che soffre di una terribile insonni che lo attanaglia da mesi.Si reca da un dottore per avere una cura dalla sua 'terribile sofferenza', il medico ribatte che se vuole vedere la vera sofferenza deve recarsi ad una riunione dei gruppi di sostegno per pazienti affetti da gravi malattie.Essere l'unico sano tra i malati lo fa 'rinascere', almeno fino a quando non incontra Marla (interpretata da Helena Bonham) che, come lui, si finge malata per frequentare le terapie di gruppo. Un giorno il protagonista incontra Tyler Durden (Brad Pitt) che la inizia al fight club, una specie di boxe clandestina. Poi il fight club si evolve, dando vita al progetto Mayhem, cioè una serie di azioni eco-terroriste contro tutto ciò che rappresenta il 'dominio' dei beni materiali. Alla fine il protagonista denuncia alla polizia l'intenzione di Durden di fare esplodere i più importanti istituti di credito della città. Poi si rende conto che Durden non è altro che il suo alter ego e, per fermarlo, si spara. Si salva miracolosamente per vedere crollare gli edifici in cui sono state piazzate le cariche esplosive.

Shine (1996)

di Scott Hicks

Cast: Geoffrey Rush, Armin Mueller-stahl, Noah Taylor, Lynn Redgrave, Justin Braine, Nicholas Bell, John Gielgud, Alex Rafalowicz, Sonia Todd, Googie Withers

Shine è la triste storia della promettente carriera artistica dell'australiano David Helfgott, pianista prodigio, influenzato dal padre musicista fallito, che ne fa fin da piccolo un frustrato patologico nonostante il grande talento. E' il padre infatti a vietargli in nome della famiglia di usufruire di una borsa di studio per suonare in una importante orchestra americana.
Alla seconda opportunità tuttavia, David spezza il legame con il padre, e scappa a Londra al Royal Collage of Music, ma questo gli costa carissimo: sprofonda, infatti, in una vera schizofrenia. Per questo motivo fa ritorno in Australia, dove incontra Gillian che lo porta a vivere un'appassionante storia d'amore. Il matrimonio con la donna riesce a ridargli un po' di stabilità necessaria per esibirsi nuovamente in pubblico, ottenendo grandi trionfi.

Iris. Un amore vero (2002)

di Richard Eyre

Cast: Judi Dench, Jim Broadbent, Penelope Wilton, Saira Todd, Juliet Howland, Gabrielle Reidy, Timothy West, Kate Winslet, Hugh Bonneville

Iris Murdoch è stata considerata come una delle scrittrici più brillanti d'Inghilterra. Filosofa e romanziera, scrisse 25 gialli psicologici, pubblicando nel 1996 il suo ultimo libro. Nel 1997 infatti, le fu diagnosticata la malattia di Alzheimer che nel giro di soli due anni le tolse prima la capacità di scrivere e poi la vita.Nel film, diretto magistralmente dal direttore artistico del Royal National Theatre, Richard Eyre, si intrecciano le vicende della scrittrice nell'età giovanile, fino agli ultimi anni in cui la protagonista perde rapidamente la coscienza di sé. Da donna vitale e brillante qual era si trova a dipendere completamente dal marito John Bayley che le resta incondizionatamente devoto fino alla fine.Il film mostra chiaramente il dramma della malattia di Alzheimer che senza tregua toglie a Iris la capacità di parlare e di scrivere, ovvero distrugge il suo talento. Tuttavia, la pellicola mette anche in mostra una storia d'amore fra due persone che invecchiano insieme, e scoprono, oltre la tragedia di una malattia spietata, nuove dimensioni del loro legame.

La ragazza di Trieste (1982)

di Ottavio Jemma

Cast: William Berger, Mimsy Farmer, Consuelo Ferrara, Andréa Ferréol, Ben Gazzara, Ornella Muti, Romano Puppo

Dino, disegnatore di fumetti, incontra sulla spiaggia Nicole, dopo che questa era stata salvata dai bagnini mentre si trovava in procinto di affogare. Tra i due nasce un rapporto violento ed ambiguo, reso difficile dall'alone di mistero di cui la ragazza si circonda, e che Dino cerca inutilmente di penetrare. La ragazza, pur innamorata di Dino, ogni tanto sparisce, poi riappare all'improvviso, assume atteggiamenti provocanti, adducendo ogni volta giustificazioni e spiegazioni improbabili che puntualmente si rivelano bugie. Alla fine, per caso, Dino scopre la verità: Nicole è ricoverata in un ospedale psichiatrico, dal quale può uscire con discreta libertà in quanto così prevede la terapia. Superando l'istinto di fuggire da lei, Dino decide di aiutarla a guarire, sperando che il suo amore possa bastare. Ma le incomprensioni della convivenza e le ricadute della malattia di Nicole portano i due protagonisti al tragico finale, nel quale Nicole, sulla stessa spiaggia dove aveva conosciuto Dino, e sotto i suoi occhi, si incammina verso il mare per trovarvi la morte.

Lezioni di piano (1993)

di Jane Campion

Cast: Holly Hunter, Harvey Keitel, Anna Paquin, Sam Neill, Kerry Walker, Geneviève Lemon, Ian Mune, Tewhatanui Skipwith

Ada (Holly Hunter) arriva in una isola dell'Oceania per andare a vivere con Alisdair (Sam Neill). Ada arriva assieme alla figlia di nome Flora (Anna Paquin) avuta da una precedente relazione. Quello che più sta a cuore ad Ada è il pianoforte portato con sé in nave attraverso il mare. La convivenza con Alisdair è difficile già dall'inizio visto il rifiuto di lui di trasportare il pesante pianoforte fino alla casa, a costo ad esempio di un secondo giro pagato ai servi maori. Ada è muta dall’età di sei anni ma non è chiaro quale sia la ragione. Nel frattempo Ada entra in contatto con George Baines (Harvey Keitel) che la accompagna a suonare sulla spiaggia. Baines propone ad Alisdair un affare in cambio di lezioni di piano impartite da Ada. Inizialmente Ada accetta controvoglia reputando Baines una persona rozza e non istruita, ma col tempo nasce una storia d'amore tra i due che si alimenta nella clandestinità. La storia degenera tragicamente in breve tempo fino alla follia di Alisdair che mozza ad Ada un dito per punizione. La storia si risolve con la partenza di Ada, Flora e George per una nuova destinazione.
Di particolare effetto è la scena in cui Ada fa gettare in mare il pianoforte dalla canoa che la portava lontano da Alisdair. Ada fa in modo di rimanere impigliata alle corde che legano lo strumento, cercando così di suicidarsi. Mentre sprofonda nell' oscurità del mare, si libera e sceglie di tornare a galla. Ada vivrà con George e lentamente imparerà a parlare.

Spider (2002)

di David Cronenberg

Cast: Ralph Fiennes, Gabriel Byrne, Miranda Richardson, Lynn Redgrave, John Neville, Philip Craig, Bradley Hall, Gary Reineke

Spider è l'esplorazione della mente di uno schizofrenico e la storia è raccontata attraverso gli occhi di un figlio il cui padre ha ucciso la madre e l'ha rimpiazzata con una prostituta. Gradualmente, è rivelato che la memoria e la realtà possono essere concetti flessibili e instabili e che gli eventi potrebbero non essersi svolti come il protagonista sembra ricordarli

Il grande cocomero (1993)

di Francesca Archibugi

Cast: Silvio Vannucci, Anna Galiena, Alessia Fugardi, Sergio Castellitto, Laura Betti, Lidia Broccolino, Victor Cavallo, Alessandra Panelli

Roma. Valentina, una dodicenne soprannominata Pippi, figlia di Cinzia e Marcello Diotallevi (coppia benestante ma senza ideali, forse ancora insieme solo per la figlia), in seguito ad un attacco di epilessia viene ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile. Un giovane psichiatra, Arturo (appena uscito da una crisi coniugale che sta sforzandosi di esorcizzare) sebbene sia convinto che il caso sia piuttosto di natura psicologica che psichiatrica (a cui la famiglia non è estranea), accoglie la ragazzina nel suo reparto, preso da interesse per la sua situazione. Pippi rivela subito un carattere scontroso e provocatorio; il rapporto con i genitori risulta difficile, per cui Arturo si propone di tentare con lei una relazione analitica, studiandone attentamente le reazioni per riportarla alla normalità. Nell'ambiente familiare, superficiale e contraddittorio, Pippì non trova né sicurezza, né affetto e viene lasciata sola a se stessa, mentre il reparto diventerà la sua nuova casa senza però non pochi problemi. Malgrado le gravi carenze strutturali e organizzative dell'ospedale e l'insufficienza di personale preparato, la giovane epilettica trova interessi e affetto nel medico terapista Arturo, al quale si apre pian piano con crescente fiducia. I giochi tra ragazzi, le birichinate, e le attenzioni che avrà verso Marinella, una bimba cerebrolesa a cui dedica il proprio tempo la faranno migliorare un tantino, ma sarà proprio la morte inquietante della bimba a scatenare il rifiuto di Pippi nei confronti di Arturo e a indurla a un'autocrisi epilettica di protesta, che fornirà allo psichiatra la chiave di lettura per un appropriato intervento... sarà la molla che condurrà la giovane Pippì verso la guarigione, verso la scoperta de "il grande cocomero", di un futuro migliore tanto sognato anche dal protagonista del noto fumetto Charlie Brown.

Un'ora sola ti vorrei (2003)

di Alina Marazzi

Documentario

Il film conduce lo spettatore nel delicato e toccante terreno della memoria, attraverso la lettura dei diari, delle lettere e delle cartelle cliniche delle case di cura in cui Liseli Marazzi Hoepli trascorse lunghi periodi, prima di morire suicida, quando la figlia aveva solo 7 anni. Attraverso questi testi e le immagini dei filmati girati dal nonno sin dal 1926, Alina Marazzi scopre sua madre, ne ricostruisce il volto e la celebra ricordandola. Un film sulla nostalgia come sentimento comune, dolce, essenziale e necessario al superamento di una perdita.

Persona (1966)

di Ingmar Bergman

Cast: Bibi Andersson, Liv Ullmann, Margaretha Krook, Gunnar Björnstrand, Jorgen Lindstrom

L’attrice Elisabeth Vogler (Liv Ullmann), durante la rappresentazione teatrale dell'Elettra, si blocca improvvisamente, presa da un’inspiegabile desiderio di ridere. In seguito si chiude in un assoluto mutismo. Ricoverata in un ospedale psichiatrico, viene riconosciuta sana nel fisico e nella mente, non soffre di afasia, ma ha scelto coscientemente di non parlare più.
Per farla uscire da questa condizione autoimposta, la dottoressa le affianca un’infermiera personale, la giovane e inesperta Alma (Bibi Andersson), e le propone di trascorrere un periodo di riposo e recupero nella sua casa in riva al mare. Lì, nel completo isolamento, matura uno strano rapporto esclusivo tra le due donne: mentre Elisabeth continua a mantenere il silenzio, Alma si apre completamente a lei, che vede come una perfetta interlocutrice e con la quale tende sempre più ad identificarsi, sopraffatta dalla forza interiore che traspare dalla decisione estrema di rinunciare alla parola. Quei lunghi, intimi racconti di vita privata, che comprendono la confessione di un'esperienza sessuale di gruppo, invece di riscuotere la paziente dalla sua apatia, finiscono per creare una sorta di confusione e sovrapposizione di identità fra le due (anche Elisabeth nasconde un pesante segreto, quello di una maternità indesiderata, forse fra le cause del suo attuale stato).
Quando però Alma scopre che Elisabeth ha rivelato in una lettera tutto ciò le ha raccontato, la loro relazione affettiva si spezza; la aggredisce, poi se ne pente, quindi ritrova un sufficiente controllo per tornare nel proprio ruolo professionale. Le due donne abbandonano separatamente la casa al mare e ritornano in città.

Rain man (1988)

di Barry Levinson

Cast: Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino, Jerry Molen, Kim Robillard, Lucinda Jenney, Michael d. Roberts, Bonnie Hunt, Ralph Seymour, Jack Murdock

Charlie Babbit (Tom Cruise), giovane commerciante di auto, scopre, dopo la morte del padre, che l'unico erede dell'immenso patrimonio familiare è Raymond (Dustin Hoffman), un uomo affetto da autismo, che scopre essere suo fratello maggiore. Charlie, sentitosi tradito dal padre e indebitato sul lavoro a causa di investimenti fallimentari, decide di portare via Raymond dalla clinica di Cincinnati in cui è ricoverato nella speranza di riuscire ad essere riconosciuto dalla legge come suo tutore e quindi beneficiare del patrimonio paterno. Durante il viaggio verso Los Angeles, che si allunga per le necessità di Raymond (non può volare, non può fare l'autostrada, a causa della sua paura degli incidenti), Charlie comincia a conoscere veramente suo fratello, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive ma dotato anche di una incredibile memoria, grazie alla quale i due ottengono ingenti vincite a un casinò di Las Vegas. Piano piano Charlie si affeziona a lui, grazie anche all'aiuto della sua fidanzata Susanna (Valeria Golino), scoprendo anche che lo strano personaggio che gli cantava le canzoncine da bambino, che egli chiamava Rain Man (una storpiatura del nome Raymond) e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altri che suo fratello, del quale è stato privato per tutti questi anni. Charlie deciderà infine di riportare Raymond nella clinica, rinunciando al denaro (e anche a un assegno da 250.000 dollari che gli era stato offerto per dimenticarsi della vicenda) e promettendo di frequentarlo appena possibile.

Risvegli (1991)

di Penny Marshall

Cast: Robert De niro, Robin Williams, Julie Kavner, Ruth Nelson, John Heard, Alice Drummond, Judith Malina, Barton Heyman, George Martin

Il film racconta la storia vera di un dottore (Oliver Sacks, nella finzione Malcolm Sayer) che, nel 1969, scopre l'effetto positivo di un nuovo farmaco, la L-DOPA, sulla scorta delle nuove evidenze che il farmaco stava allora acquisendo nella terapia del morbo di Parkinson. Egli somministra questa "medicina" ad un paziente affetto da catatonia. Questo stato rappresentava l'evoluzione finale dei danni cerebrali provocati, decenni prima, dall'encefalite letargica, che complicò l'epidemia di influenza, nota come spagnola, nell'arco di tempo 1917-1928. Il dottor Sayer osservò una somiglianza tra la condizione dei pazienti catatonici a cui somministrò la levo-dopa e l'amimìa e acinesìa tipiche dei pazienti parkinsoniani. Leonard Lowe (interpretato da Robert De Niro) e il resto dei pazienti vengono risvegliati dopo aver vissuto per decenni in stato catatonico e si ritrovano a vivere una vita del tutto diversa dalla precedente.
Sayer ha rimosso tutti i suoi pazienti da uno stato quasi incosciente ma, col passare del tempo, capisce di non poterli fermare dal ritornare di nuovo nello stato "dormiente". La Levo-dopa infatti dà rapidamente assuefazione, da qui la necessità di un continuo incremento del dosaggio, con la comparsa degli effetti collaterali tipici come tic, movimenti involontari, allucinazioni e cambiamento dell'umore con note di aggressività e deliri persecutori. Leonard Lowe, il primo paziente ad essere "risvegliato", è anche il primo a sviluppare gravi problemi a causa degli effetti collaterali del farmaco, e tutti gli altri pazienti non vogliono arrivare alla sua stessa situazione. Col passare del tempo, Leonard comincia ad avere spasmi per tutto il corpo, a fare fatica a muoversi ed a parlare a causa dei frequenti tic. Leonard, comunque, chiede a Sayer di continuare a dargli la medicina, di controllarlo e di filmarlo poiché vorrebbe un giorno contribuire alla scoperta di un medicinale che potrebbe salvare la vita ad altri. Egli si interessa inoltre ad una donna di nome Paula, il cui padre è uno dei pazienti dell'ospedale.
Leonard e Sayer, inoltre, si scontrano con l'amministrazione dell'ospedale che si rifiuta di permettere loro di far uscire i pazienti. Sayer, riluttante, accetta la decisione mentre Leonard vuole cominciare a vivere la sua nuova vita dopo essere stato per molti anni addormentato. Presto però Leonard torna al suo stato catatonico, e ciò si rivela molto difficile da accettare per le infermiere, per Sayer, ma specialmente per la madre di Leonard. Sayer dice al gruppo di assegnazione dei donatori dell'ospedale che, sebbene il "risveglio" non possa essere totale, può essere una ripresa di vita anche solo per un piccolo periodo. Sayer, tuttavia, si sente depresso per non essere riuscito a "risvegliare" del tutto Leonard, ma Eleanor gli rivela che Leonard lo considerava il suo migliore amico. Sayer, ricordando il consiglio dello stesso Leonard di vivere ogni minuto della vita, chiede a Eleanor di uscire a prendere una tazza di caffè insieme.

Il giardino delle vergini suicide (1999)

di Sofia Coppola

Cast: James Woods, Kathleen Turner, Kirsten Dunst, Josh Hartnett, Danny De vito, Hayden Christensen, A.j. Cook, Hannah Hall, Leslie Hayman, Michael Paré

Il film, tratto dal romanzo “Le vergini suicide” di Jeffrey Eugenides, è il primo capitolo della Trilogia sulla giovinezza inquieta.
Basato su una storia vera accaduta nel 1974 in una periferia di Detroit (Michigan), a Grosse Pointe, in un' America borghese che sta uscendo dalla vecchia cultura, rigidamente religiosa, per entrare nell'età moderna, manifestando i freni socio-culturali che ancora la legano a un perbenismo di facciata. Un vicinato che vede ma non interviene di fronte ad una famiglia ostaggio di una madre bigotta che controlla 5 bellissime figlie bionde tra i 13 e 17 anni nel pieno della loro adolescenza. Il loro segreto, malcelato nella vita sociale, sono le catene invisibili di una madre bigotta e un dolore sopportato in silenzio e mai gridato in tutto il film.

Prendimi l'anima (2003)

di Roberta Faenza

Cast: Iain Glen, Emilia Fox, Craig Ferguson, Caroline Ducey, Michele Melega, Daria Galluccio, Joanna David, Jane Alexander (II)

Marie e Fraser, due giovani studiosi, l'una francese e l'altro scozzese, fanno reciproca conoscenza mentre si trovano entrambi a Mosca per svolgere ricerche sulla vita della psicoanalista russa Sabina Spielrein. I due ricostruiscono insieme la vita di Sabina, a partire dal suo ricovero a Zurigo nel 1905 per una grave forma di isteria. Qui ella conosce il giovane medico Carl Gustav Jung, che mettendo in pratica i nuovi metodi di psicoanalisi sviluppati da Freud, riuscirà a guarirla. Sabina comincia ad interessarsi di psicoanalisi lei stessa, e nasce così un'intensa relazione amorosa tra lei e Jung.

Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)

di Milos Forman

Cast: Jack Nicholson, Louise Fletcher, William Redfield, Michael Berryman, Peter Brocco, Danny De vito, Christopher Lloyd, Vincent Schiavelli, Alonzo Brown

La vicenda si svolge all'interno dell'Ospedale Psichiatrico di Stato (State Mental Hospital) di Salem in Oregon. Ivi giunge, da un campo di lavoro carcerario americano, un uomo di nome Randle Patrick McMurphy (Jack Nicholson) a colloquio con il Primario. Il Dottor Spivey (Dean R. Brooks), dopo alcuni convenevoli gli chiede:
"Randle Patrick McMurphy, età 38 anni. Cosa sa dirmi del motivo per cui l'hanno mandata qui?".
Risposta: "Non lo so. Cosa dice là? Dà fastidio se fumo?".
Dottor Spivey: "Dicono diverse cose qui. Dicono che si è dimostrato bellicoso. Che parlava quando non era consentito. Che ha dimostrato intolleranza verso il lavoro in generale. Che è indolente".
Risposta: "Che succhiavo caramelle in classe".
Dottor Spivey: "Beh, il vero motivo per cui Lei è stato mandato qui è perché vogliono che Lei sia vagliato. Per stabilire se Lei è ammalato di mente oppure no. Perché crede che la pensino così?".
McMurphy dà di nuovo una risposta evasiva.
Il Dottor Spivey riprende: "Perché l'hanno mandata qui dal campo di lavoro?".
Risposta: "Io non lo so perché, Dottore".
"Qui dice che... una, due, tre, quattro: qui dice che Lei è stato arrestato almeno cinque volte per aggressione. Cosa sa dirmi in proposito".
"Cinque combattimenti, eh? Rocky Marciano ne ha fatti quaranta ed è diventato miliardario".
"Questo è vero ma è anche vero che Lei è stato dentro per violenza ad una minorenne. Questo è vero, sì o no? Che cosa sa dirmi?".
Risposta: "Assolutamente vero. Ma vede Dottore, quella aveva quindici o sedici anni ma andava per i trentacinque. A me disse che ne aveva 18 compiuti. Le assicuro che non cercava altro". E cercando consenso, continua una digressione sulla violenza alle minorenni.
Il Dottor Spivey dice: "In piena sincerità, Signor McMurphy, quel che dicono qui, è che sono convinti che Lei finga per cercare di evitare di lavorare. Cosa ne pensa?".
"Secondo Lei ho l'aria di essere un lavativo?".
"Bene. Cerchiamo di parlarci francamente. Senta Randal, vuol dirmi se crede che la sua mente abbia davvero qualcosa che non va".
"Non ha niente, è una maledetta stupenda meraviglia della scienza".
"Lei passerà qui un periodo affinché possa essere vagliato. Noi la osserveremo, così potremo decidere come dovremo regolarci e intanto riceverà le necessarie cure".
Il signor McMurphy apparentemente aderisce ma pur sapendo di essere sotto osservazione, in reparto tiene un comportamento anticonformista nei confronti delle regole che rigidamente disciplinano la vita dei degenti. Tanto per incominciare fa il verso ad un Nativo Americano gigantesco imitando una danza tribale indiana, poi non prende la medicina e la sputa in faccia ad un altro degente. Quando non gli viene concesso di vedere la partita di baseball in TV, si improvvisa radiocronista di una immaginaria partita, e sobilla i degenti a fare rumore, mettendosi contro la caporeparto, Signora Ratched. Un'altra volta scappa e conduce i degenti a pescare in una gita su una barca rubata. Giocando a poker vince tutte le sigarette dei suoi compagni di malattia, così la caporeparto, Signora Ratched è costretta a razionarle, nasce un parapiglia e invece di tenersi fuori, come fanno tutti, si scaglia a pugni contro un infermiere e perciò finisce nel reparto agitati, dove è sottoposto ad elettroshock. Con l'esempio di McMurphy, i degenti imparano ad essere persone e a esprimere liberamente le proprie necessità, contro l'austera disciplina imposta dalla caporeparto Signora Ratched, usando il principio della votazione a maggioranza, che lei stessa ha usato in passato per imporre le regole istituzionali, facendo leva sullo stato di inferiorità nella quale si trovavano gli ammalati mentali. McMurphy capisce quella che lui chiama: "la disonestà di fondo di Mildred" e assieme ai degenti cerca di smontarla. I degenti si rendono conto che malgrado la propria malattia sono comunque persone rispettabili e ammirano McMurphy per le sue aspirazioni libertarie. Ma MacMurphy finalmente capisce che l'ospedale psichiatrico non è un luogo adatto a lui e pensa di potersene andare alla scadenza della pena, dopo 68 giorni ma un inserviente gli fa notare che non è così. Lui, adesso che è considerato un ammalato psichiatrico, rimarrà lì, finché non sarà guarito, finché vogliono loro, senza una data precisa in cui uscirà e senza limiti di tempo e allora McMurphy decide di scappare. Anche negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (O.P.G.[altrimenti detti manicomi criminali]) italiani i degenti sono lì a tempo indeterminato a tutt'oggi. Instaurata un'amicizia con Capo Bromden (interpretato da Will Sampson) un Nativo Americano di gigantesche dimensioni, che si era finto sordo-muto per sbarcare il lunario in ospedale, decidono di scappare insieme, in Canada ma prima, corrompendo il custode notturno, organizza una festicciola notturna d'addio per i compagni con la partecipazione di due giovani donne benevolenti, fatte entrare di soppiatto da una finestra. L'ubriachezza vanifica la fuga e invece di scappare MacMurphy si addormenta insieme a tutti. La mattina successiva la Caposala Ratched trova il reparto sottosopra, sporcizia, bottiglie vuote di superalcolici, cicche e gli avanzi della baldoria, la serratura della finestra forzata. In questo disordine inconcepibile in un distinto e ben gestito, quasi modello, reparto come il suo, la Signora Ratched coglie molti degenti addormentati per terra, McMurphy stesso addormentato per terra sotto la finestra spalancata, in particolare trova uno dei pazienti, Billy Bibbit (interpretato da Brad Dourif), in una camera di contenzione, addormentato nudo tra le braccia di una delle due donnine e lo minaccia di rivelare l'accaduto alla madre. Billy di fronte all'ennesima violenza mentale subita, è sgomento, ha paura, perde la testa e si suicida per la vergogna. Di fronte all'evidente responsabilità della Signora Ratched, il Signor McMurphy ha un attacco violento e aggressivo, così le salta addosso tentando di strangolarla, ma un inserviente lo stordisce. Di fronte a quest'ultimo episodio la commissione medica si convince che il Signor McMurphy è un ammalato pericoloso e che questa sua aggressività vada curata con una lobotomia. Mentre tutti i degenti si chiedono dove sia finito, una notte McMurphy appena operato, instupidito, viene ricondotto in reparto. L'indiano, Capo Bromden, quando lo vede in queste condizioni, senza più forza di volontà, lo uccide, soffocandolo con un cuscino. Poi strappa un lavabo di marmo pesantissimo, lo scaglia contro una finestra e fugge dalla breccia, correndo lontano verso la libertà in Canada.

A beautiful mind (2002)

di Ron Howard

Cast: Vivien Cardone, Christopher Plummer, Anthony Rapp, Josh Lucas, Judd Hirsch, Adam Goldberg, Paul Bettany, Jennifer Connelly, Ed Harris, Russell Crowe

Nel 1949, il ventunenne e talentuoso matematico John Nash entra nella prestigiosa Università di Princeton con una borsa di studio per il dottorato. Refrattario ad instaurare rapporti sociali, Nash ha solo due amici: Charles, il suo compagno di stanza, e le formule matematiche. Ossessionato dal pensiero di trovare un'idea originale a cui applicare le sue formule, John riesce nel suo obiettivo: in una tesi di dottorato di sole 27 pagine espone geniali intuizioni fondamentali allo sviluppo della "Teoria dei Giochi", facendo così diventare obsolete le teorie economiche di Adam Smith.
Le sue idee gli procurano fama e un importante posto di ricercatore al MIT di Boston, dove conferma la sua intelligenza matematica. In piena "guerra fredda" viene contattato dall'esercito per la sua incredibile capacità di decodificatore. Entra così in contatto con l'"eminenza grigia" William Parcher, oscuro personaggio del governo che lo assolda per una missione top secret. Contemporaneamente John trova anche l'amore di Alicia, una giovane studentessa di fisica, che diventa sua moglie.La vita di Nash viene a questo punto sconvolta da una terribile scoperta. Charles, la sua nipotina e lo stesso Parcher sono in realtà solo proiezioni della mente malata di Nash, affetto da una grave forma di schizofrenia. Vagando come un fantasma tra cliniche e manicomi viene sottoposto a numerose sedute di shock insulinico e ad una massiccia dose di farmaci. Grazie all'affetto ed alla vicinanza dei familiari, Alicia in particolare, e alla sua forza mentale riesce ad ignorare le sue allucinazioni, e a convivere sia pure con sofferenza con la malattia, tornando anche all'attività accademica. Infatti, Nash diventa docente a Princeton, e nel 1994 è insignito del Premio Nobel per l'economia. La difficile ma riuscita convivenza di Nash con la sua malattia è simboleggiata dalla visione dei suoi tre fantasmi uno accanto all'altro che lo osservano dopo la cerimonia di premiazione.

Don't say a word (2002)

di Gary Fleder

Cast: Michael Douglas, Sean Bean, Brittany Murphy, Skye Mccole bartusiak, Jennifer Esposito, Guy Torry, Shawn Doyle, Victor Argo, Conrad Goode, Paul Shulze

La figlia dello psichiatra Nathan R. Conrad viene rapita da alcuni criminali senza scrupoli che vogliono entrare in possesso di un codice che solo Elisabeth Burrows conosce. Elisabeth è una paziente del Dr. Conrad affetta da disturbi mentali con attacchi di violenza, che durante la sua infanzia ha assistito l'omicidio del padre, membro di una banda di rapinatori che nel 1991 rubò un prezioso rubino, e che ora vuole rientrarne in possesso. Per Nathan Conrad inizia una lotta contro il tempo per salvare la figlia.

Ragazze interrotte (1999)

di James Mangold

Cast: Angelina Jolie, Winona Ryder, Whoopi Goldberg, Vanessa Redgrave, Jillian Armenante, Angela Bettis, Clea Duvall, Travis Fine, Jared Leto, Elisabeth Moss

Il film è ambientato nel biennio 1967-1969.Susanna Kaysen è una ragazza all'apparenza abbastanza normale, con un pessimo rapporto con i genitori, piena di insicurezze e debolezze, a volte si rifugia in un universo mentale personale.Una sera, dopo aver preso varie pastiglie per il mal di testa sua madre la induce a partecipare ad una festa che si svolge in casa. Viene indotta ad assumere alcolici, nonostante abbia ripetutamente fatto presente alla madre di aver preso farmaci. Sta quindi male.I genitori decidono di portarla in un centro psichiatrico: il Claymore Hospital, dove, dopo aver firmato il ricovero, viene informata di aver tentato il suicidio e di aver bisogno di cure. A nulla servono le sue spiegazioni, deve restare nel centro finché il dottore non deciderà il contrario.Quando lo psichiatra diagnostica la sindrome da borderline, e cerca di spiegare ai genitori cos'è la madre ha una reazione quasi isterica: si intuisce quanto sia disgustata da una figlia poco conformista e quanto non tolleri essere assimilata ad una malattia mentale.Nell'ospedale le sue future compagne di permanenza: la leader Lisa, affascinante sociopatica; Daisy, ricca e viziata isterica e dipendente da lassativi; Polly, sconvolta per le ustioni riportate in infanzia a causa di un incidente; Georgina, bugiarda patologica e Jane, una ragazza anoressica.Susanna stringe amicizia con Lisa, la quale un giorno organizza insieme alle altre ragazze una fuga nei sotterranei e nell'ufficio di una psicologa, dove le pazienti troveranno le loro cartelle cliniche. Susanna viene a sapere di essere considerata sessualmente promiscua oltre che borderline.Un giorno Polly ha una crisi dopo essersi guardata allo specchio. Per consolarla, Lisa e Susanna drogano l'infermiera di guardia e cominciano a suonare e cantare accanto alla porta della ragazza. Vengono rimproverate e Lisa viene convocata nello studio della dottoressa Wick, primario di psichiatria, dal quale non la si vedrà più uscire.L'unica ad ascoltare realmente le ragazze è Valerie, un'infermiera di colore molto attenta.Una notte Lisa raggiunge la stanza di Susanna e insieme fuggono. Raggiungono Daisy, che era stata dimessa. Qui scoprono che la ragazza è autolesionista a soffre di bulimia, forse per il trauma di essere costretta ad un rapporto incestuoso con il padre; Lisa insinua che alla ragazza piaccia e al mattino Daisy si impicca.Lisa continua la fuga mentre Susanna torna in ospedale.Quando Lisa torna nella clinica trova il diario di Susanna, e per punirla dell'abbandono nella fuga, lo legge ad alta voce.Susanna si scuote dal suo torpore e le rinfaccia la sua nevrosi negativa. E viene finalmente dimessa.In fondo al tunnel, Susanna si sentirà di affermare che, in fondo, non esiste follia, ma semplicemente una percezione della vita “amplificata” e (consciamente o non) non riesce a riconoscere ed ammettere di avere dei disturbi psichici.
Nel suo viaggio Susanna imparerà ad accettare il fatto di soffrire di disturbi quali la depressione, comincerà a parlare e scrivere sul proprio diario quello che prova; riuscirà a conoscere sé stessa e, con un lieto fine, ad affrontare serenamente la propria vita.

Schegge di paura (1996)

di Gregory Hoblit

Cast: Richard Gere, Laura Linney, Edward Norton, John Mahoney, Terry O'quinn, Alfre Woodard, Andre Braugher, Steven Bauer, Stanley Anderson

L'eccelso e brillante avvocato penalista Martin Vain (Richard Gere) decide di difendere il 19enne chierichetto balbuziente Aaron Stampler (Edward Norton), il quale ha la pesante accusa di avere ucciso con 78 coltellate l'arcivescovo di Chicago Richard Rushman (Stanley Anderson).
Martin è l'unica persona a credere nell'innocenza del ragazzo, nonostante nella scena del crimine ogni prova raccolta mostra Aaron come unico indiziato e partecipe al delitto. Aaron soffre di brevi perdite di memoria dall'età di 12 anni, e quindi non riesce a fornire al suo avvocato un riepilogo dell'accaduto, ma racconta solo di aver visto una "terza persona" prima dell'omicidio.
Comincia il processo più atteso del momento, l'accusa di Aaron è capitanata da uno stretto amico dell'arcivescovo Rushman, il procuratore distrettuale John Shaughnessy (John Mahoney); il pubblico ministero affidato al caso è una vecchia fiamma di Martin, Janet Venable (Laura Linney).
Durante il corso delle indagini emergono nuove sconcertanti prove che possono fornire il movente dell'omicidio, l'arcivescovo Rushman costringeva infatti Aaron a fare sesso con la sua ragazza, Linda Forbes (Azalea Davila), in compagnia di Alex (Jon Seda), un loro amico.
Durante un secondo interrogatorio, Aaron confessa che Rushman li obbligava a fare sesso con la scusa che ciò avrebbe purgato le loro anime, se loro si rifiutavano, l'arcivescovo li minacciava di mandarli a fare le elemosina per strada.
Martin sottopone Aaron ad alcune sedute di psicoanalisi sotto la direzione della Dr. ssa Molly Arrington (Frances McDormand). Dalle sedute di scopre che il ragazzo soffre di "Disfunzione di personalità multipla", e che durante i momenti di amnesia si svela una identità aggressiva che si fa chiamare Roy.
La Dr. ssa interroga il ragazzo durante uno dei momenti di vuoto, e qui salta fuori la confessione dell'omicidio, il movente sta nel fatto che la doppia personalità di Aaron non sopportava le "porcate" ordinate dall'arcivescovo.
Arriva il giorno del processo decisivo, qui, Martin cerca di salvare Aaron dalla pena capitale mostrando al giudice (Alfre Woodard) gli appunti delle psicoanalisi e chiedendo quindi l'infermità mentale.
Aaron, sommerso di domande dalla pubblica accusa, svela la sua doppia personalità prendendo per il collo il pubblico ministero Janet. La giuria esterrefatta dall'accaduto concede a Martin un patteggiamento, a patto che Aaron venga rinchiuso per un lasso di tempo in un ospedale psichiatrico.
Il film si chiude col colpo di scena, infatti Martin va nella cella del suo assistito per comunicargli la notizia, Aaron svela allora al suo difensore di aver inscenato la doppia personalità solo per riuscire ad uccidere anche la propria ragazza, Linda. Martin porge allora la domanda fatidica al suo cliente, quando infatti gli chiede se non è mai esistito nessun Roy, il ragazzo gli risponde che non è mai esistito nessun Aaron.

Memento (2000)

di Christopher Nolan

Cast: Guy Pearce, Carrie-anne Moss, Joe Pantoliano, Harriet sansom Harris, Jorja Fox, Kimberly Campbell, Larry Holden, Marianne Muellerleile

Leonard Shelby, tentando di salvare la moglie da due malviventi, rimane gravemente ferito alla testa; tale trauma gli causa l'impossibilità di accumulare nuovi ricordi, che svaniscono dalla sua mente pochi minuti dopo averli acquisiti (si veda memoria a breve termine). Dal momento dell'incidente, che resta anche l'ultimo ricordo fissato nella sua memoria, l'unico scopo nella sua vita è trovare e punire l'uomo che ha violentato e ucciso sua moglie. Determinato e consapevole del suo problema, prende appunti e fotografa con la Polaroid tutto quello che gli può essere utile e che dimenticherà dopo pochi minuti. Il suo corpo è pieno di tatuaggi sui quali appunta gli avvenimenti e i dati più importanti nella ricerca del colpevole.

Stay-Nel labirinto della mente (2006)

di Mark Forster

Cast: Ryan Gosling, Naomi Watts, Kate Burton, Bob Hoskins, Elizabeth Reaser, Janeane Garofalo, B.d. Wong, Sterling k. Brown, Amy Sedaris

Il dottor Sam Foster, uno psichiatra, si trova per le mani il caso di Henry Letham, seguito da una sua collega che ha avuto un crollo nervoso. Henry sente delle voci nella sua testa e ha manie di persecuzione, addossandosi la colpa dell'omicidio dei propri genitori anche se questi, come scoprirà Sam sembrerebbero essere ancora in vita. Inoltre Sam ha l'inquietante facoltà di prevedere discorsi futuri, o eventi che devono ancora accadere.
Le cose peggiorano quando il giovane confida al dottore che ha organizzato il proprio suicidio per il sabato di quella settimana, giorno del suo ventunesimo compleanno. Sam, la cui compagna Lila aveva tentato anni prima il suicidio, salvandosi solo grazie al suo aiuto, si sente quindi obbligato a fermare a tutti i costi il ragazzo, ma a questo punto Henry scompare. Sam investiga sul suo passato e improvvisamente si ritrova egli stesso invischiato nelle stesse assurde allucinazioni di cui era preda il giovane.
Sam infatti riesce a parlare con la madre di Henry solo per scoprire in seguito dalla polizia che la donna è morta da tempo, conosce Athena, la ragazza di cui Henry è innamorato, ma quando si trova a rivivere più di una volta questa ed altre situazioni inizia a domandarsi se non siano tutte allucinazioni. Alla fine Sam ha un'intuizione, aiutato da Lila, relativa a dove Henry potrebbe tentare il suicidio. Trova il ragazzo sul ponte di Brooklyn ma non riesce ad evitare che Henry si uccida con un colpo di pistola.
Nella sequenze finale del film viene rivelata la verità sull'intera vicenda. Henry Letham ha avuto un terribile incidente automobilistico sul ponte di Brooklin, in cui è morta sul colpo la sua ragazza Athena, a cui avrebbe voluto chiedere di sposarlo, insieme al padre e alla madre. L'intera storia del film non è altro che un delirio del ragazzo, avvenuto prima della sua morte. I protagonisti, così come molte comparse, degli avvenimenti sono le ultime persone viste da Henry prima di morire: Sam Foster e Lila Culpepper, ad esempio, sono i primi che soccorrono il ragazzo, e nella realtà sono perfetti estranei che si incontrano per la prima volta. Allo stesso modo le frasi che lo ossessionano durante lo svolgersi degli avvenimenti, sono le ultime sentite prima di morire. Dopo la morte di Henry, Sam ha una specie di visione del delirio di Henry, e propone a Lila di bere un caffè insieme.

La pianista (2001)

di Michael Haneke

Cast: Isabelle Huppert, Benoît Magimel, Annie Girardot, Anna Sigalevitch, Udo Samel, Susanne Lothar, Cornelia Kondgen

Erika (Isabelle Huppert) è insegnante di piano al conservatorio di Vienna. Anche se sulla quarantina, continua a vivere in un appartamento con la possessiva madre (Annie Girardot). Dietro all’espressione dura e ad un fare impeccabile si nasconde una donna sessualmente repressa con una lista lunghissima di perversioni sadomasochistiche. Nella sua esistenza, l’unica cosa in grado di far sentire ‘viva’ Erika è il maltrattare, il punire i suoi allievi che lei segretamente detesta. Infatti, lei distruggerà tutte le prospettive musicali di una sua allieva di talento ferendole le mani con dei cocci di vetro che lei stessa ha infilato nella tasca della giacca della ragazza.
Dopo l’incontro con Walter (Benoît Magimel), un’attraente studente di ingegneria, Erika si ossessiona di lui. Inoltre è un ottimo pianista in grado di eseguire con grande talento Schumann e Schubert, che lei apprezza vivamente. Walter è interessato nell’iniziare una relazione con Erika. Tuttavia, quando lei finalmente acconsente alla relazione, Walter non è disposto a sopportare le violente fantasie con le quali lei si approccia, tanto da scatenare in lui un’ incontrollata furia. Il film culmina con Walter che violenta la donna nel modo che lei ha sempre desiderato e richiesto al ragazzo, scoprendo che la realtà di quella violenza non coincide con le fantasie che ha interiorizzato fino ad allora.

Primo amore (2004)

di Matteo Garrone

Cast: Vitaliano Trevisan, Michela Cescon

Vittorio, piccolo imprenditore del vicentino nell'ambito della produzione orafa, incontra Sonia attraverso un annuncio per cuori solitari. I due incominciano a conoscersi e a frequentarsi con alcuni dubbi sulla possibilità di riuscita del loro rapporto.
Vittorio in realtà è in analisi perché è ossessionato da giovani magre, anzi magrissime, fino all'eccesso. La storia continua anche perché Sonia accetta di diminuire il suo peso ma lo fa come un atto di amore, ignorando la psicopatia di Vittorio.
All'inizio quella di Sonia sembra una sua scelta arbitraria, ma a lungo andare la sua scelta si trasforma in un incubo anche perché i due scelgono di vivere insieme. Vittorio cade spesso negli eccessi, diventa sospettoso verso Sonia immaginando che lei mangi di nascosto, evita che possa nutrirsi di carboidrati e di grassi e le consente solo verdure e insalate.
Sonia comincia a non piacersi più. Diventa magrissima, ma soprattutto la sua prigionia diventa sempre più dura e incomincia ad essere letale per la sua salute. L'attività di Vittorio, per contro, va malissimo, una pessima scelta lo porta prima a perdere i suoi maggiori collaboratori, poi a chiudere il suo laboratorio.
Alla fine Sonia ha una crisi in un ristorante e incomincia a mangiare di tutto. Al ritorno a casa Vittorio esplode in una scenata preso dalla sua ossessione per Sonia ma anche dalla delusione.
Sonia alla fine commette l'atto estremo.

Una moglie (1974)

di John Cassavetes

Cast: Gena Rowlands, Peter Falk, Fred Draper, Lady Rowlands, Katherine Cassavetes, Matthew Laborteaux, Matthew Cassel, Christina Grisanti, Charles Horvath, O.g. Dunn

Sposata a Nick Longhetti, titolare di una impresa di sterro, madre di tre bambini, la casalinga Mabel, un po' mattocchia, entra in depressione e passa sei mesi in una clinica psichiatrica dalla quale esce pronta a riprendere il suo ruolo di moglie e madre subalterna e suggestionabile, ma cambiata. Ma è cambiato anche il marito. Grande film d'amore e di follia, sulla follia come differenza e rivolta. Importante film sul malessere della società americana vista attraverso la famiglia e la coppia. La parte che precede il finale “lieto” (ma problematico) è di straordinaria forza emotiva tra il tenero e il feroce. G. Rowlands e P. Falk fuori dal comune. Se ne accorsero persino a Hollywood, dove J. Cassavetes autore è sempre stato sottovalutato: 2 nomination agli Oscar per la regia e G. Rowlands.

Sylvia (2004)

di Christine Jeffs

Cast: Daniel Craig, Gwyneth Paltrow, Lucy Davenport, Michael Gambon, Blythe Danner, Jared Harris

Il volto bon ton di Gwyneth Paltrow è quello di Sylvia Plath, protagonista di un film sulla scrittrice morta suicida nel ‘63. Una vita di alti e bassi tra psicoterapia e elettroshock, manie e depressioni, lei esuberante e ossessionata, ninfomane, masochista, misogina, oppressa, paranoica.Christine Jeffs, regista del film, dice di aver voluto la Paltrow a tutti i costi. Un personaggio complesso, difficile, affascinantissimo, emotivamente faticoso da interpretare, come l'attrice stessa ha confessato.

Mr. Jones (1993)

di Mike Figgis

Mr. Jones (Richard Gere) è un fascinoso depresso bipolare; la sua psichiatra, Libbie Bowen (Lena Olin) è più instabile di lui, e se ne innamora, alla faccia della deontologia professionale!

Emma sono io (2002)

di Francesco Falaschi

Cast: : Cecilia Dazzi, Elda Alvigini, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Nicola Siri, Luigi Diberti, Claudia Coli

Emma (Cecilia Dazzi), pediatra e stimato assessore all'educazione di un piccolo comune toscano, soffre di ipomania, un disturbo dell'umore che, se non curato di continuo con calmanti, rende enfatici ed eccessivi fino all'aggressività e a crisi maniaco-depressive. Nessuno è a conoscenza della sua patologia, neppure il marito Roberto (Marco Giallini), e così insieme a lui, al papà Marcello (Luigi Diberti) ed al vecchio amico Carlo (Pierfrancesco Favino) Emma si reca alla villa di famiglia per organizzare il matrimonio di Marta (Elda Alvigini), la sua migliore amica. Nel corso dei preparativi, un disguido nelle ordinazioni presso la farmacia del posto fa sì che i calmanti necessari a tenere lontane le crisi per qualche giorno non siano disponibili e così torna ad affiorare prepotentemente la sua reale personalità, tra lo sconcerto di amici e parenti che si vedono assaliti da una incontrollabile esuberanza che li mette di fronte ai compromessi con cui affrontano l'esistenza. Si viene così a scoprire che Roberto ha una giovane amante, Elisa, con la quale Emma entra in contatto senza svelare la sua identità ed alla quale spiega persino le tecniche giuste per rubarle suo marito, salvo poi fare in modo, attraverso un abile stratagemma, che sia proprio Elisa a lasciarlo, convinta che sia stato Roberto a metterle alle costole la moglie. Ma non è tutto : il giorno del matrimonio di Marta, che sarà officiato in Comune proprio da Emma, quest'ultima si offre di accompagnarla insieme a Carlo ma, preda della consueta sovraeccitazione, si dimentica completamente di loro costringendoli a farsela a piedi. Durante la lunga camminata, Carlo e Marta, spronati dai continui inviti di Emma alla sincerità ed al rispetto dei sentimenti, hanno modo di rinfacciarsi l'un l'altra tutte le occasioni perse nel passato, finendo poi per dichiararsi un amore che dura da sempre pur non essendo mai stato davvero confessato. Il tutto suggellato da un bacio appassionato che i due si scambiano davanti alla porta del Comune e davanti allo sguardo sbigottito del futuro marito di Marta, Daniele, che attribuisce ad Emma la colpa di questa imprevedibile "svolta sentimentale". Il finale mostra tutti i personaggi un anno dopo la fatidica estate, poco prima del matrimonio di Marcello con Anna, la cuoca di famiglia : Carlo e Marta innamorati e in attesa di un bambino, Elisa felicemente fidanzata con un amico di Marta, Emma ormai completamente libera dalla schiavitù dei farmaci e sempre più legata a suo marito, con il quale è riuscita a riappacificarsi dopo un acceso confronto nel corso del quale lei gli chiede scusa per avergli nascosto la malattia per timore che Roberto potesse lasciarla e quest'ultimo le ribadisce il suo amore, chiedendole perdono per il tradimento e confidandole d'aver deciso di buttare le pasticche, perché la vera Emma è in fondo molto migliore di quella artificialmente rabbonita.

Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi




Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto

Sono nato nel ’54 e vivo qui da quando ero bambino

Credevo di parlare col demonio

Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio

Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura

Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita sono vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?

Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

Donne e micini pericolosi!!!

Appena smesso di scrivere ieri sera, torno al tavolo con gli altri, mi accendo una sigaretta, ascolto per dare il contributo alla conversazione. Quando mi ero alzata per andare al computer, il mio amico Giacomo si stava sfogando con Simo per il rapporto stroncato il giorno prima, quello di ritorno dalla vacanza. Rimango allibita dai racconti: vizi e capricci soddisfatti da un ragazzo, che le aveva donato il cuore, buttati nel cesso con un "Nonvogliorotturedicazzo!"... Lei non puliva la casa, soffriva di bulimia, precedenti esperienze di depressione, un figlio di 17 anni che se ne è voluto andare dal padre... Senza contare il mare di debiti, le umiliazioni, le notti insonni e il sesso quasi obbligato tutte le notti dopo, magari, anche 11 ore di lavoro in fabbrica... Il fatto che mi ha lasciato più stupita è che questa donna, non solo ha 36 anni, ma di lavoro fa anche la maestra, cosa alquanto bizzarra per una persona che non sa badare nemmeno a stessa...
Comunque queste sono cose che a voi sicuramente non interessano, passiamo a qualcosa di più divertente: cosa mi è successo 2 sere fa?
La sera precedente io e Simo avevamo visto un gattino randagio sul ciglio della strada, abbiamo cercato di prenderlo ma è scappato dentro il cancello di uno stabile abbandonato. Abbiamo provato anche a chiamarlo ma con ovvi e invani tentativi, così decidiamo di andare a letto e tornare la sera dopo con un po' di latte.
Detto: fatto. Ci siamo avviciniati al cancello con la massima cautela ma del micino neanche l'ombra, abbiamo provato a fare dei "miao" poco convincenti e ci siamo guardati intorno per poterlo scovare. Ad un certo punto un ragazzo, abitante della zona, ci ha chiesto se il gattino fosse nostro e noi: "No, ma vogliamo trovargli una casa, anche perchè noi npon possiamo tenerlo". Il ragazzo si è mostrato subito entusiasta della cosa e ci ha portato dove si era rifugiato il piccolo: sotto un sacco di rovi di ogni genere!!!
La prima mossa consisteva nel cercare di attirarlo con un po' di latte, lo abbiamo posato allontanandoci ma lui è rimasto impassibile. A quel punto, preoccupata per la fine che avrebbe potuto fare il micino, mi sono avvicinata carponi in mezzo ai rovi. Le mie mani iniziavano a bruciare, le braccia e le gambe a infastidirmi con i piccoli taglietti fatti dalle spine, ma non avevo nemmeno nell'anticamera del cervello di demordere. Dopo vari dolorosi passi ho allungato il braccio nella sua direzione, gli ho sfiorato il corpicino, lui ha fatto un passo nella mia direzione, stavo per stringere la mano... "bau bau bau bau bau bau". D'oh!
Il micio si è dileguato per la strada (passando in una minuscola fessura del cancello), Simo e il ragazzo hanno cercato di seguirlo ma quel piccolo fulmine era talmente terrorizzato che probabilmente si è ustionato i cuscinetti sotto le zampe!!!
Intanto, io cercavo di liberarmi indietreggiando con cautela, quando il gatto si era già rifugiato nel solito maledetto stabile abbandonato. Il ragazzo a quel punto abbandona la ricerca augurandoci buona fortuna.
Io e Simo siamo restati. Si... un'ora e mezza a mandare baci all'aria, miagolare in modo grottesco, spargere latte e lanciare crocchette al cemento. A quel punto mi si è accesa una delle mie lampadine (vi assicuro che se mic onosceste avreste paura di questa frase!!!): provo a scavalcare il cancelo. Data la mia agilità da DonnaDivano ho fallito miseramente così è entrato Simo.
Ma naturalmente non poteva andare tutto così lisco (figuriamoci!): il gattino era terrorizzato ed, ovviamente, è scappato, non riuscivamo più a vederlo (noi eravamo sotto il lampione, lui probabilmente in uno degli angolini più piccoli e bui della Terra). Caz..........
"Vabbè, dai, Simo, andiamo al Pub. Lasciamo qui la ciotolina che almeno mangia qualcosa"
"Ok, So'"
A quel punto il relax si era diffuso nell'aria, al locale sedevamo coi nostri amici, chiacchieravamo e ci scambiavamo opianioni. Finchè un carabiniere con tanto di faccia "tispaccoilculosoloperchèesisti" ha chiesto di chi fosse la determinata auto, completamente rilassata rispondo: "E' mia, ho parcheggiato male?". Il carabiniere non mi rispondeva così, io e il mio angelo Simo, siamo usciti dirigendoci verso il suo collega. "Di chi è l'auto?".
Ho risposto che era mia e lui: "Documento d'intetità, grazie"
"Ho lasciato la borsa dentro, arrivo subito"
Così mi sono diretta verso l'entrata, ma ho iniziato a sentire dei passi dietro di me un po' troppo burberi per essere quelli di Simo. Con finto disinteresse ho scosso la testa e ho visto 'sto carabiniere, aveva sempre la faccia "tispaccoilculosoloperchèesisti" ma stavolta aveva le mani sui manganelli ed era tutto gonfio di sè. Se devo essere sincera, ho provato un po' di pena per lui: ma davvero non si rendeva conto di avere un atteggiamento spropositato per la situazione o semplicemente aveva manie di grandezza?
Comunque sono tornata fuori con la mia carogna dietro la schiena, ho consegnato la Carta d'Identità e il libretto. Così il collega di Superman ha iniziato a spiegare che ci avevano segnalato perchè eravamo stati troppo tempo fermi davanti allo stabile.
Simo è riuscito a rimanere serio, a me la risata è scappata... gli abbiamo spiegato la situazione, hanno fatto il verbale e ci hanno fatto una ramanzina sul fatto che di notte la gente ha paura e......... ops, dopo ho spento il cervello e facevo un movimento verticale con la nuca per fingere di essere d'accordo.
Solo io e Simo potevamo essere scambiati per due ladri in ciabatte, io in gonna (viola acceso), sotto un lampione, davanti ad uno stabilimento abbandonato da 20 anni ma soprattutto miagolando e tirando baci all'aria...
Oppure esistono davvero dei criminali così al giorno d'oggi?!?