Questo è un esperimento fatto con la mia amica Anna, per capire meglio ciò che abbiamo dentro, abbiamo deciso di scrivere ciò che ci passava per la testa, alla condizione di seguire il filo conduttore del pezzo scritto prima dall'altra, di modo che sembrasse scritto da una sola persona.
La conclusione è stata: ci comprendiamo meglio l'un l'altra (in alcuni casi abbiamo dovuto scambiarci i panni) ma ci siamo anche aiutate nell'esternare ciò che a volte è difficile dire a voce... Vi consiglio questo, non so come chiamarlo... gioco o esercizio che sia!!!
Di questo colore saranno i pezzi di Anna e di questo i miei!!!
Buona lettura!!!
Io che in questo momento non mi sento più io, quella di sempre, c'è un pensiero che mi tormenta, che non mi molla. Questo tormento ferma il tempo, scorre lento, come se dentro me battessero le lancette di un maledetto orologio e fa TIC, TAC, TIC, TAC... Prende quasi il posto del mio cuore, me lo stringe, mi affligge, mi sconfigge... Come, come si può amare chi non potrai avere!
Come si può vivere pensando a chi non potrà mai starti vicino? Forse non basta questo, forse la felicità non esiste. A volte mi ritrovo a pensare che si possa solo rincorrerla senza mai raggiungerla.
Il pensiero che mi tormenta rende ogni mio gesto privo di vita, la forza si nasconde, non riesco a reagire, resto inchiodata... quando arriverà il boia a rompere le gambe di questa povera crocifissa?
Fammi scappare... fammi fuggire in un mondo colorato, più pulito, pieno di gioia, d'amore, dove non c'è tempo di pensare, dove non c'è il tempo di fermarsi. E dire che non mi manca niente, non ho una vita indifferente, che non mi mente, mi capita di pensare: "La vita può cambiare da un giorno all'altro, anche quando credi non sia più possibile". Le parole di mio padre, ma perché non riescono mai a confortarmi??? C'è sempre una domanda, c'è sempre un perché? E mai una risposta certa?
Sembra di essere persi in mezzo all'oceano, su di una zattera... sai che potrai toccare di nuovo terra come potrai morire, che le acque potranno essere calme come tempestose. E allora l'unica cosa che rimane, l'unica opportunità, è aspettare e se la speranza viene meno basta tuffarsi e aspettare che arrivi quella pinna. Ma se ti aspetti lo squalo, arriverà il delfino e viceversa. Sono convinta che una via d'uscita esista, anche se questa vita è un gran labirinto... e se la scappatoia esistesse solo per gli altri?
Forse c'è qualcosa di sbagliato in me.
Qualcosa di sbagliato si, non capisco cosa... non so amare o non so farmi amare!!! Non lo so, non so più niente...
So solo che l'amore sfuggente è struggente!!!
Ti divora l'anima... il famoso squalo... all'inizio travestito da delfino. Perchè le persone non possono semplicemente essere ciò che sono? Vorrei che le persone dicessero sempre la verità, che non pensssero ad ottenere ciò che vogliono.
Inizio quasi a classificare gli esseri umani:
COGLIONI: io e tutti quelli che si donano;
FURBI: chi usa le altre persone e comunque non sarà mai felice.
La mia coscienza, anche in questo caso, mi suggerisce di essere nel giusto (almeno per i sentimenti), ma continuo a pensare di avere una certa differenza, un certo "non so che" di critico...
Non mi resta che sognare, sognare che c'è qualcuno che a braccia aperte mi attende per dirmi "Buttati ad occhi chiusi, io ti salverò e ti amerò con tutto me stesso, tutta la mia anima", perchè io è così che amo, è così che sogno, è così che vivo... Viviamo tutti d'amore, come si può vivere senza amore? Svegliarsi al mattino con la consapevolezza di essere soli, senza amore, senza comprensione e affetto? Secondo me non si può stare così, solo io penso questo? Non voglio crederci...
Non posso crederci, mi farebbe troppo male, mi toglierebbe la speranza, i sogni, almeno quelli voglio tenermeli stretti...
Forse le persone amano a modo loro, bisogna solo aspettare chi lo fa al tuo stesso modo... O le cicatrici del cuore sono così profonde da inaridire l'umanità?
Forse le persone hanno troppo fuori per pensare a coltivare ciò che hanno dentro.
O forse, semplicemente, certe persone non sono fatte per amare, pensano di non meritarselo e si rifugiano dalle gioie dell'affetto. Queste anime in pena possono salvarsi solo con le loro forze perchè non permettono agli altri di raggiungerli e curarli.
Non permettono proprio a nessuno di raggiungerli ma mi fa proprio stare male!
Vorrei affondare le mani dentro queste persone e arrivare a toccargli il cuore e trasmettere tutto l'amore con un solo tocco affinché possano guarire da ogni paura, da ogni turbamento, ferita o cicatrice... Sono però impotente, non riesco ad arrivarvi, è come se fossi in un tunnel dove vedo solo un piccolo spiraglio di luce lontano, ma per quanto io possa correre non riesco a raggiungerlo!!!
Allora, mi rassegno, torno indietro. Struggente per non aver scoperto un'altra anima, bella e generosa. Saremmo tutti così se la vita non ci scolpisse come statue. E statue rimaniamo perchè certe cose sono troppo grosse e intime per essere cambiate e a noi, sculture di un artista chiamato destino, non possiamo fare altro che rimanere inermi.
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