11 agosto 2009
Il mio cane angelo
Ieri sera mi sono sentita davvero una persona orribile. Dovevo andare a dormire e lasciare Sole fuori (per scelta di mia madre, non mia). Mai come ieri mi sono sentita schifosamente orribile. Mi sono guardata allo specchio e ho visto la solitudine che mi ha plasmato in questi anni. Sole, invece, non mi ha mai lasciato da sola, mi è sempre stato vicino. A priori.
Io invece non potevo stare con lui come e quando volevo, mia madre si è fissata che è di taglia troppo grande per entrare in casa. Mi fa terribilmente male non potere passare il tempo per cui sono costretta in casa per alcune faccende, con l’unico vero amico che io abbia mai conosciuto.
Il nostro incontro è stato un colpo di fulmine: il volontario del canile me l’ha messo in braccio, ci siamo guardati ed era come se ci conoscessimo da sempre. Lui ha iniziato a farmi le feste e io ho iniziato a sentirmi sollevata dalla mia depressione, istantaneamente. Avevo bisogno di amare qualcun dopo aver perso la mia bimba... ma questa è un’altra storia e non sono ancora pronta ad affrontarla apertamente.
Ritornando a Sole, faceva parte di una cucciolata abbandonata vicino un cassonetto in uno scatolone. Che schifo di persone quelle che abbandonano gli animali, definirli dei mostri è un eufemismo. Anch’equi si dovrebbe aprire una parentesi sulla mia scelta di essere vegana ma adesso voglio parlare del mio Sole, la mia stella personale e splendente.
Il mio cucciolo era il più debole della cucciolata e i suoi fratelli, dalla fame, lo avevano tutto morsicato. Al canile non riuscivano a trovargli un padrone perché era una palla di pus e croste. A me non importava, i suoi occhi si erano talmente avvicinati al mio cuore da farmelo vedere meraviglioso, anche ora guardando le foto lo vedo incantevole.
Abbiamo passato mesi meravigliosi dormendo insieme, svegliandoci con delle dolcissime coccole.
Quando iniziava a crescergli di nuovo il pelo era estate e in casa aveva caldo, io dal canto mio non avrei mai sopportato l’idea di lasciarlo fuori da solo, in più di notte, figuriamoci! Così iniziai a dormire con lui, in giardino. Mi sentivo bene e ancora adesso è l’unico essere vivente al mondo in grado di farmi sentire bene nelle mie depressioni più nere o nelle mie irrequietezze. Riesce persino a farmi provare gioia ed empatia quando mi sento apatica e priva di vita.
Sono convinta che sia la mia specie di angelo, se non fosse stato per il suo amore non so se sarei ancora viva. Quando dico che è la mia vita è perché me l’ha salvata e non potrei fare altrimenti di pensare che gli e l’ho donata. Sono convinta che anche lui mi ha regalato la sua.
Il mio amore per lui è sconfinante, a lui non interessa il mio umore. A lui non interessa chi sono, cosa faccio e come lo faccio, ma solo che mi ama e io amo lui.
Ha occupato e occupa un posto talmente i portante nella mia vita da essermi fatta tatuare il suo bel muso sull’avambraccio e sono fiera di mostrarlo a chiunque, lo trovo stupendo e mi conforta il fatto di averlo sempre con me, mi ricorda la speranza e,se devo essere sincera fino in fondo,la mia primaria ragione di vita.
La comunicazione con gli animali è qualcosa di davvero unica e intensa, non necessita di parole superflue, di invidie, di avidità. Sento un incredibile senso di benessere quando sono con gli animali. Mi sento viva e di poter ancora far capire a qualcuno (anche se non umano) come mi sento, loro capiscono e non si domandano il perché, semplicemente ti accettano.
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