di Roman Polanski
Cast: Catherine Deneuve, Yvonne Furneaux, Ian Hendry, John Fraser
Racconta, in un crescendo di tensione, la discesa verso la follia della protagonista Carol. Questa vive con la sorella un rapporto di semi-soggezione psicologica e di attaccamento morboso che la spinge a detestarne l'amante con cui la donna intraprenderà un viaggio in Italia. Carol, rimasta sola, accentua la sua mania sessuofobica rifiutando uno spasimante con cui esce da qualche tempo, e combinando diversi guai sul lavoro (in un centro estetico), dove la vista del sangue sgorgato da una ferita volutamente provocata ad una cliente, fa saltare in Carol gli schemi mentali che ancora la tenevano ancorata alla realtà. Nell'ultima parte del film la protagonista, in preda ad allucinazioni che coinvolgono la stessa casa mutante di fronte ai suoi occhi, e un probabile ricordo di violenza sessuale subita, finisce con l'uccidere il suo spasimante e l'affittuario della casa dove vive, fino a ritorno della sorella e dell'amante che la trovano stesa in terra in uno stato di trance catatonica. Il film punta interamente sull'orrore psicologico e sulla lenta discesa agli inferi della mente della protagonista di cui il regista fa intuire e non rivela mai, un trauma trascorso che l'ha irrimediabilmente segnata.
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