31 luglio 2009

Donne e micini pericolosi!!!

Appena smesso di scrivere ieri sera, torno al tavolo con gli altri, mi accendo una sigaretta, ascolto per dare il contributo alla conversazione. Quando mi ero alzata per andare al computer, il mio amico Giacomo si stava sfogando con Simo per il rapporto stroncato il giorno prima, quello di ritorno dalla vacanza. Rimango allibita dai racconti: vizi e capricci soddisfatti da un ragazzo, che le aveva donato il cuore, buttati nel cesso con un "Nonvogliorotturedicazzo!"... Lei non puliva la casa, soffriva di bulimia, precedenti esperienze di depressione, un figlio di 17 anni che se ne è voluto andare dal padre... Senza contare il mare di debiti, le umiliazioni, le notti insonni e il sesso quasi obbligato tutte le notti dopo, magari, anche 11 ore di lavoro in fabbrica... Il fatto che mi ha lasciato più stupita è che questa donna, non solo ha 36 anni, ma di lavoro fa anche la maestra, cosa alquanto bizzarra per una persona che non sa badare nemmeno a stessa...
Comunque queste sono cose che a voi sicuramente non interessano, passiamo a qualcosa di più divertente: cosa mi è successo 2 sere fa?
La sera precedente io e Simo avevamo visto un gattino randagio sul ciglio della strada, abbiamo cercato di prenderlo ma è scappato dentro il cancello di uno stabile abbandonato. Abbiamo provato anche a chiamarlo ma con ovvi e invani tentativi, così decidiamo di andare a letto e tornare la sera dopo con un po' di latte.
Detto: fatto. Ci siamo avviciniati al cancello con la massima cautela ma del micino neanche l'ombra, abbiamo provato a fare dei "miao" poco convincenti e ci siamo guardati intorno per poterlo scovare. Ad un certo punto un ragazzo, abitante della zona, ci ha chiesto se il gattino fosse nostro e noi: "No, ma vogliamo trovargli una casa, anche perchè noi npon possiamo tenerlo". Il ragazzo si è mostrato subito entusiasta della cosa e ci ha portato dove si era rifugiato il piccolo: sotto un sacco di rovi di ogni genere!!!
La prima mossa consisteva nel cercare di attirarlo con un po' di latte, lo abbiamo posato allontanandoci ma lui è rimasto impassibile. A quel punto, preoccupata per la fine che avrebbe potuto fare il micino, mi sono avvicinata carponi in mezzo ai rovi. Le mie mani iniziavano a bruciare, le braccia e le gambe a infastidirmi con i piccoli taglietti fatti dalle spine, ma non avevo nemmeno nell'anticamera del cervello di demordere. Dopo vari dolorosi passi ho allungato il braccio nella sua direzione, gli ho sfiorato il corpicino, lui ha fatto un passo nella mia direzione, stavo per stringere la mano... "bau bau bau bau bau bau". D'oh!
Il micio si è dileguato per la strada (passando in una minuscola fessura del cancello), Simo e il ragazzo hanno cercato di seguirlo ma quel piccolo fulmine era talmente terrorizzato che probabilmente si è ustionato i cuscinetti sotto le zampe!!!
Intanto, io cercavo di liberarmi indietreggiando con cautela, quando il gatto si era già rifugiato nel solito maledetto stabile abbandonato. Il ragazzo a quel punto abbandona la ricerca augurandoci buona fortuna.
Io e Simo siamo restati. Si... un'ora e mezza a mandare baci all'aria, miagolare in modo grottesco, spargere latte e lanciare crocchette al cemento. A quel punto mi si è accesa una delle mie lampadine (vi assicuro che se mic onosceste avreste paura di questa frase!!!): provo a scavalcare il cancelo. Data la mia agilità da DonnaDivano ho fallito miseramente così è entrato Simo.
Ma naturalmente non poteva andare tutto così lisco (figuriamoci!): il gattino era terrorizzato ed, ovviamente, è scappato, non riuscivamo più a vederlo (noi eravamo sotto il lampione, lui probabilmente in uno degli angolini più piccoli e bui della Terra). Caz..........
"Vabbè, dai, Simo, andiamo al Pub. Lasciamo qui la ciotolina che almeno mangia qualcosa"
"Ok, So'"
A quel punto il relax si era diffuso nell'aria, al locale sedevamo coi nostri amici, chiacchieravamo e ci scambiavamo opianioni. Finchè un carabiniere con tanto di faccia "tispaccoilculosoloperchèesisti" ha chiesto di chi fosse la determinata auto, completamente rilassata rispondo: "E' mia, ho parcheggiato male?". Il carabiniere non mi rispondeva così, io e il mio angelo Simo, siamo usciti dirigendoci verso il suo collega. "Di chi è l'auto?".
Ho risposto che era mia e lui: "Documento d'intetità, grazie"
"Ho lasciato la borsa dentro, arrivo subito"
Così mi sono diretta verso l'entrata, ma ho iniziato a sentire dei passi dietro di me un po' troppo burberi per essere quelli di Simo. Con finto disinteresse ho scosso la testa e ho visto 'sto carabiniere, aveva sempre la faccia "tispaccoilculosoloperchèesisti" ma stavolta aveva le mani sui manganelli ed era tutto gonfio di sè. Se devo essere sincera, ho provato un po' di pena per lui: ma davvero non si rendeva conto di avere un atteggiamento spropositato per la situazione o semplicemente aveva manie di grandezza?
Comunque sono tornata fuori con la mia carogna dietro la schiena, ho consegnato la Carta d'Identità e il libretto. Così il collega di Superman ha iniziato a spiegare che ci avevano segnalato perchè eravamo stati troppo tempo fermi davanti allo stabile.
Simo è riuscito a rimanere serio, a me la risata è scappata... gli abbiamo spiegato la situazione, hanno fatto il verbale e ci hanno fatto una ramanzina sul fatto che di notte la gente ha paura e......... ops, dopo ho spento il cervello e facevo un movimento verticale con la nuca per fingere di essere d'accordo.
Solo io e Simo potevamo essere scambiati per due ladri in ciabatte, io in gonna (viola acceso), sotto un lampione, davanti ad uno stabilimento abbandonato da 20 anni ma soprattutto miagolando e tirando baci all'aria...
Oppure esistono davvero dei criminali così al giorno d'oggi?!?

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