Sono in camera, sento i miei genitori litigare. Mi metto le mani sulle orecchie, mi dispero. Avrei tanto bisogno di qualcuno che mi rassicuri e, invece, sono sola. Mi sento molto sola. Vedo l'isolamento che mi sono costruita e sento la difficoltà degli altri nel conoscermi. Non riesco a parlare sinceramente con nessuno: ho paura di far soffrire le persone.
Sento urlare, la mia mente inizia a fremere. Un peso sempre più opprimente mi schiaccia la gola. Sento il dolore e l'infelicità nella voce di mia madre, non lo sopporto, io l'amo. Voglio solo diventare sorda, voglio solo essere serena.
Perchè non mai potuto godere della spensieratezza?
Ho paura che sia colpa mia se i miei genitori stanno litigando, in realtà l'hanno sempre fatto ma ultimamente le cose stavano migliorando. Poi è arrivata di nuovo la belva, la depressione a tormentarmi e loro sono diventati due corde di violino.
Non lo so, non lo so. Voglio solo che tutto finisca! Vorrei la mente confusa e invece quella sensazione non arriva mai quando mi sarebbe necessaria.
La mia mente si comporta come la vita, infatti io penso sia una proiezione d'essa. Come se il dentro e il fuori coincidessero, come se realtà e pensiero non fossero distinguibili. In effetti, se ci si ferma a riflettere, ognuno vede il mondo in modo diverso, ovvero attraverso il proprio pensiero.
Vuoi vedere che la meno matta sono proprio io?
Sento di nuovo la discussione, non riesco a capire cosa dicono, ma ogni parola scva nella mie viscere, sempre più in profondità. Voglio morire.
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