13 settembre 2009

Dieci minuti d'inferno

Mi sveglio, non mi alzo.
Mi costringo, non ci riesco.
Guardo Simo, non fissa me.
Dorme, non mi cerca.
Trovo la forza, mi trascino nella posizione eretta, una battaglia vinta e una guerra ancora tutta da combattere. La mente mi tradisce, non le importa di me. Dalle farneticazioni dei miei amici, ieri sera, mi sono sentita impazzire, non avverto più nemmeno un contatto marginale con la realtà. E' come se tutto appartenesse ad un'altra dimensione, il mio punto di vista non si identifica a quello dei più.
Mi tormenta il pensiero della mattanza che ogni giorno viene compiuta contro gli animali, poveri esseri innocenti. Dovremmo essere solidali con loro e invece li usiamo come oggetti quando sono fortunati. Il mio cuore sembra strizzarsi su sè stesso, la morsa si stringe intorno alla gola e solo un lebile respiro trova spazio per uscire dallo sconforto.
Immagini di sangue, orrore, orrore, orrore. Mi perdo, sono in un labirinto senza uscita, condannatta a tormentarmi per il resto dei miei giorni. Cerco invano di arrampicarmi sulle pareti, le mie unghie mangiucchiate stridono ed io mi ritrovo per terra. Si apre un baratro, rientro nell'oblio, cerco di restare nel labirinto ma ogni possibilità svanisce, mi sento male, voglio continuare a provare emozioni. Mi ritrovo nell'apatia, di nuovo.
Vado a fare colazione.

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